L’invasione degli schermi piatti è iniziata da qualche anno e ogni mese si susseguono innovazioni e nuove sigle.

Ora è il momento degli schermi LPD (Laser Phosphor Display).

Questa nuova tecnologia è stata sviluppata (come al solito) nella Sylicon Valley dalla società Prysm e promette un abbattimento di circa il 75% dei consumi energetici e una notevole diminuzione dei costi di produzione dei pannelli.

La tecnlogia LPD usa il laser per eccitare i fosfori che compongono il pannello.


I fosfori sollecitati dal laser rispondono cambiando i colori (rosso, verde e blu) creando così le immagini.


Questo metodo permette di creare immagini nitide e molto contrastate assicurando una vita del pannello molto più lunga rispetto alle altre tecnologie produttive ora in commercio

Molto importante è il basso impatto ambientale per la produzioni di questi schermi, in tutto il processo produttivo infatti viene drasticamente ridotto l’utilizzo di sotanze nocive all’ambiente.

Un’altra prerogativa di questo tecnologia è la facilità di creare pennelli di grandi dimensioni e di qualsiasi forma supportando inoltre già da ora la visione in 3d

Secondo il comunicato della Prysm un pannello di 55 pollici consumerebbe meno di una comune lampadina. Ovviamente le dichiarazioni della società sono tutte ancora da verificare ma le cose fanno ben sperare.

Maggiori informazioni le potete trovare sul sito della Prysm