Una volta ancora Sony sorprende tutti presentando un disco digitale di tipo molto particolare perché composto in prevalenza (per il 51 per cento) di carta. Non è uno scherzo, e a voler essere precisi non si tratta nemmeno di un Dvd. Per l’esattezza il disco digitale rivelato dal produttore giapponese si chiama Blu-ray (dal nome del formato che lo caratterizza) e del Dvd è il successore più accreditato. Con una dimensione di 25 GB, più che sufficiente a contenere oltre due ore di video ad alta definizione, i dischi Blu-ray risultano circa cinque volte più capienti dei Dvd oggi in commercio. Secondo gli osservatori esperti in questo ramo, la tecnologia dei dischi Blu-ray dovrebbe imporsi su quella attuale entro i prossimi cinque anni.
A sperare che ciò accada, assieme a Sony c’è un consorzio che riunisce alcuni tra i principali gruppi mondiali dell’elettronica di consumo, l’olandese Philips e il colosso nipponico Matsushita, tanto per citare due presenze di primo piano. Per realizzare il suo disco “cartaceo”, Sony si è avvalsa della collaborazione di Toppan Printing, anch’essa giapponese, specializzata nelle tecnologie visuali e in particolare nei filtri a colori per i sistemi video a cristalli liquidi. Tra i vantaggi che potrebbero derivare dal passaggio dei nuovi supporti alla produzione su larga scala ci sono in primo piano il risparmio dei costi e i benefici all’ambiente, data la maggiore facilità di smaltire i dischi inutilizzati.